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Il socialismo e la filologia

Segnaliamo la pubblicazione sulla rivista «Lares», quadrimestrale di studi demo-etno-antropologici, diretta da Pietro Clemente, nel numero 1, 2007 del saggio di Antonio Fanelli dal titolo Il socialismo e la filologia. Il carteggio tra Alberto Mario Cirese e Gianni Bosio (1953-1970). La ricerca è stata condotta tra le carte dell’archivio privato del professor Alberto Mario Cirese a Roma, a Piazza Capri, e tra quelle dell’archivio Edizioni Avanti!-del Gallo presso l’Istituto Ernesto de Martino di Sesto Fiorentino.
Riportiamo la sintesi del saggio così come contenuta nella rivista.

ll carteggio tra Alberto Mario Cirese e Gianni Bosio attraversa un lungo periodo di ricerche, di lavoro e di amicizia che trova nella creazione dell’Istituto Ernesto de Martino il suo momento più importante, con la collaborazione di Cirese ai primi anni di attività e alla organizzazione interna dell’Istituto. La base comune del loro lavoro è stata la grande esperienza politica del primo dopoguerra nella sinistra socialista, laica e antistalinista, al fianco di Lelio Basso e un forte impianto di studi di carattere storico-filologico comune a entrambi. Già nei primi anni ’50 Bosio coglie il valore delle esperienze demologiche di Cirese cercando di portarlo a «Movimento operaio» e assumendo la produzione de «La Lapa» presso le Edizioni Avanti!. Come responsabile della sezione cultura del PSI, Cirese cerca tra il 1957 e il 1959 di sostenere l’attività editoriale di Bosio e successivamente negli anni ’60 si muove tra mondo accademico e ricerca militante legata a Bosio e al NCI cercando di avvicinare queste due sfere allora molto distanti, riconoscendo sempre un grande rilievo al lavoro di Bosio nell’ambito della storia degli studi.