Segnaliamo un libro di imminente uscita:
Il giardino di Allah
Storia della necropoli musulmana del Cairo
di Anna Tozzi Di Marco, ed. Ananke
Il luogo destinato ai morti, il sepolcreto, rispecchia l’interezza della cultura del gruppo umano che lo ha concepito, registrando fedelmente non solo l’ideologia della morte, ma anche le sue strutture sociali, economiche, politiche, religiose.
In tal senso l’Egitto rappresenta forse il paese dove la credenza nell’immortalità si è espressa nella maniera più significativa, attraverso la monumentalità e la bellezza della sua necropoli.
Questa eredità culturale e spirituale permea la tradizione ortodossa dell’Islam. La fusione di queste culture si estrinseca nelle necropoli contemporanee egiziane ma soprattutto nel modus vivendi dei locali riguardo lo spazio sepolcrale, di cui la Città dei morti del Cairo, unica al mondo, è l’esempio più emblematico.
La Città dei morti è il cimitero musulmano più antico dell’Egitto e della sua capitale. La necropoli, lunga circa 12 km e transitata da grandi arterie viarie a grosso scorrimento, si staglia da nord a sud della città, attraversando la zona orientale ai piedi delle colline al Moqattam. Il suo profilo si presenta come un cuneo che s’insinua tra la periferia urbana e i quartieri storici centrali, e sebbene sia ancora in funzione come luogo di sepoltura è abitata da circa un milione di residenti. Amministrativamente è suddivisa in più quartieri, di cui alcuni completamente urbanizzati dove le tombe sono ridotte a dei cortiletti tra i palazzi, altri costituiti solo da una distesa di spiazzi funerari, a volte occupati, con gli alloggi pertinenti ristrutturati in dimore permanenti, o sedi di attività che richiedno spazi aperti.
Questo volume, dotato di un ricco apparato iconografico a colori, esamina le motivazioni di questa scelta di vita così anomala dal nostro punto di vista occidentale, considerandone gli aspetti storici, sociali e religiosi.
Anna Tozzi Di Marco è laureata in lingue e letterature straniere moderne (Orientale di Napoli); ha conseguito il perfezionamento in antropologia sociale e culturale (Università di Padova), e un master in storia delle religioni (Orientale Napoli).
Su questo argomento ha pubblicato numerosi articoli su prestigiose testate nazionali e internazionali di etnoantropologia e di scienze sociali.