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Nostra piazza è il mondo intero

Nostra piazza è il mondo interoPoesia musica testimonianze teatro contro il fascismo di ieri e di oggi, contro il razzismo e l’intolleranza.

Nostra piazza è il mondo intero

28 maggio 1974 – Piazza Loggia
29 maggio 1993 – Gornji Vakuf – Bosnia
28 maggio 2010 in piazza della Loggia, Brescia, dalle ore 15

"Racconti migranti" – Testimonianze di ieri e di oggi: Richard Monsio, Piero Domenicaccio

Il teatro di Renato Sarti presenta "Servi", con Marco Rovelli e Mohamed Ba. Testi di Marco Rovelli e Renato Sarti, musiche di Davide Giromini, Lara Vecoli, Marco Rovelli

Il processo – Intervento di un avvocato di parte civile

Mostra "Cartoline migranti": fotografie di Cristian Zambelli, Roberto Ricca, Roberto Massini

Interventi di Arte Pubblica: "Trasparente" – "Memorandom" di Alberto Goglio

Musiche di Resistenza e Libertà: Davide Giromini e Marco Rovelli

 

Sil’ko group fas – musiche e danze dal Senegal

Kouri ‘Ndiaye (vocalist) e Felice Cosmo (pianoforte)

The lazy bastards – irish punk

Coro scuola media Franchi di Brescia: Coro della storia, Coro clandestino

ARCIRagazzi: attività e giochi per bambini dalle ore 15

APPèL: percussioni itineranti

CTV Telestreet: riprese e diretta web

InCanto 2010

InCanto 2010

Rassegna del canto di tradizione orale e di nuova espressività in Italia

…in contestazione e risposta

Le musiche e i canti dell’Italia mezzadrile

 

Domenica 30 maggio 2010

ore 18.00
Teatro La Limonaia
Via Gramsci 426, Sesto F.no (FI)
Presentazione dell’ultimo libro di Ivan Della Mea
Se la vita ti dà uno schiaffo, Ed. Jaca Book / Circolo Il Grande Vetro, 2009
con Stefano Arrighetti, Pietro Clemente, Antonio Fanelli e Moni Ovadia

ore 21.15
Cinema Grotta (sala 2)
Via Gramsci 387, Sesto F.no (FI)
Ingresso libero
Serata Concerto
con Moni Ovadia e i suoi musicisti per l’Istituto Ernesto de Martino

 

Giovedì 20
Toscana. Il canto anarchico

ore 17.30
Presentazione delle iniziative di
"Mezzadri. Le radici della Toscana"
con Stefano Arrighetti, Pietro Clemente, Paolo De Simonis

ore 21.15
Ingresso 5 euro
Concerto Les Anarchistes in
Il Canzoniere di Pietro Gori

Mostra fotografica e installazione audiovisiva sul mondo mezzadrile
a cura del Museo della Cultura Contadina B. Carmagnini

 

Venerdì 21
Marche

ore 17.30
Incontro con
Gastone Petrucci e Marino Severini
Nel canto la memoria
Ricerca, riproposta e attuale condizione della cultura orale marchigiana

ore 21.15
Ingresso 5 euro
Concerto Macina-Gang in
Nel tempo e oltre, cantando

 

Sabato 22
Umbria

ore 18.30
Presentazione del libro
L’umbria cantata
Musica e rito in una cultura popolare, di Valentino Paparelli, Squilibri editore, 2008
Saranno presenti Valentino Paparelli, Alessandro Portelli, Mimmo Ferraro e Lucilla Galeazzi

ore 21.15
Ingresso 5 euro
Concerto
La fabbrica illuminata
omaggio a Ivan Della Mea

a seguire

Lucilla Galeazzi in
Umbria cantata

 

Domenica 23
Toscana. La tradizione

ore 18.30
Presentazione del libro
L’albicocco e la rigaglia
Un ritratto del poeta Realdo Tonti
a cura di Pietro Clemente e Antonio Fanelli
edizioni Goreé, 2009

con la presenza di
Pietro Clemente
Laboratorio musicale in ottava
con Realdo Tonti ed Enrico Rustici

ore 21.15
Ingresso 5 euro
Concerto di
Maurizio Geri con Manuela Geri e Michele Marini in
Viaggio musicale sulla montagna pistoiese

 

 

E’ un’iniziativa inserita in
Mezzadri: le radici della Toscana

Un progetto di
Idast, Simbdea, Museo della Mezzadria Senese

Con la collaborazione di
Museo della Cultura Contadina, Bruno Carmagnini, Archivi della Resistenza – Circolo E. Bassignani

Con il patrocinio di
Regione Toscana, Comune di Sesto Fiorentino, Sesto Idee, Sesto d’Estate 2010, Fondazione Monte dei Paschi di Siena

Si ringrazia Slow Food Toscana

Fino al cuore della rivolta

Eccovi finalmente il programma completo di "Fino al cuore della rivolta", l’edizione primaverile del Festival della Resistenza. Si inaugura sabato 21 aprile con una mostra fotografica collettiva dedicata ai primi cinque anni del Festival e Esercizi di Memoria#5 con Paolo De Simonis. Per il concerto del 25 aprile, insieme alle parole dei partigiani, il 25 aprile ci sarà un pranzo sociale e il tradizionale concerto con tanti artisti che si alterneranno sul palco: Alessio Lega, Paolo Ciarchi e Claudio Cormio, Nuovo Canzoniere Bresciano, Apuamater e Giromini Redelnoir, Mauro Manicardi, Suonatori Terra Terra, Marco Rovelli, con la partecipazione di Claudio Lolli. Vi sarà anche un pranzo sociale di autofinanziamento per continuare a far vivere il festival (prenotazioni entro il 23/4), perché nonostante la crisi e tutto il resto, noi resisteremo a lungo… sappiamo di poter contare su di voi. Ora e sempre Resistenza!

 

FINO AL CUORE DELLA RIVOLTA
Festival della Resistenza (VI edizione)
21-25 aprile 2010
FOSDINOVO (MS)

 

21 aprile
Torre Malaspiniana

ore 17.00
Torre Malaspiniana
Inaugurazione della mostra d’arte collettiva "Artisti per la Resistenza 2010"
Fotograf* a Fino al cuore della rivolta

con Andrea Castagna, Daria Cresci, Marcello De Gregorio, Elisa Figoli, Monia Fossile, Luca Galassi, Stefano Lanzardo, Mirca Lazzaretti, Romeo Lenzi, Gabriele Lucchetti, Irene Malfanti, Rocco Malfanti, Martina Morini, Paolo Navalesi, Eleonora Pellegri, Alessandro Ravenna, Ugo Ugolini, Vittorio Vizzini
La mostra sarà visitabile i giorni 21, 24, 25, aprile dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.
Interventi di Osvaldo Angeli (Presidente Provincia di Massa Carrara), Massimo Dadà  (Sindaco di Fosdinovo), Giorgio Mori (Presidente ANPI Provinciale Massa Carrara). Saranno presenti i partigiani delle sezioni locali delle ANPI di Massa Carrara e La Spezia.

ore 17.30
Esercizi di Memoria#5
"Fratture nei paesaggi: memorie e traumi"

Intervento di Paolo De Simonis (Università di Firenze)

 

25 aprile
Località Fosso

ore 12.00
Pranzo sociale di autofinanziamento al festival
(prenotare entro il 23 aprile al 329 0099418, oppure scrivendo a info@archividellaresistenza.it)

ore 14.30
Concerto dedicato al 65° Anniversario della Liberazione con:
Alessio Lega
Paolo Ciarchi e Claudio Cormio
Nuovo Canzoniere Bresciano
Apuamater e Giromini Redelnoir
Mauro Manicardi
Suonatori Terra Terra
Marco Rovelli
e con la partecipazione di Claudio Lolli

Stand informativi e merenda "resistente" (a partire dalle 15)

 

Iniziativa promossa da Archivi della Resistenza – Circolo Edoardo Bassignani, Comitato Sentieri della Resistenza, le sezioni ANPI di Massa-Carrara e La Spezia e con la collaborazione di Istituto Ernesto de Martino, Blanca Teatro, Contatto Radio Popolare Network. Iniziativa realizzata con il patrocinio del Comune di Fosdinovo e della Provincia di Massa Carrara

 

Ingresso gratuito per tutte le iniziative

 

Info al 329 0099418 / 340 3935105, oppure info@archividellaresistenza.it

 

Archivi della Resistenza – Circolo Edoardo Bassignani
Via Aurelia, 56 – 54035 Fosdinovo (MS)
www.archividellaresistenza.it

La festa del primo maggio

Volantino festa primo maggio 2010Primo maggio 2010
La festa

Ingresso libero, vino e cibo finché ce n’è

Ore 12.30
Per chi vuol ben cominciare: pranzo popolare

Dalle ore 15 suoneranno e canteranno
Giampiero Bigazzi con i canti erranti, Coro Novecento, Coro de "Le Cence Allegre", Il Coro Ingrato, Fiati Sprecati, Forasteri, Fratelli Rossi, Hard Coro De’ Marchi, Paolo Pietrangeli, Suonatori Terra Terra

Interverranno
Stefano Arrighetti, presidente dell’Istituto Ernesto de Martino
Gianni Gianassi, sindaco di Sesto Fiorentino

La festa del primo maggio
è realizzata con il contributo di:
Comune di Sesto Fiorentino
Sesto Idee
Sesto d’Estate
Fondazione Monte dei Paschi di Siena
Archivi della Resistenza
Lega di Cultura di Piadena
Casa del Popolo di Quinto Alto
Promopoint srl
Vini Le Botti, Viale Michelangelo 10/B, Sesto F.no
Despar, Piazza Ghiberti, Sesto F.no
Forno Moschino, Via Gramsci, Sesto F.no

A quel omm – Ricordiamo Ivan Della Mea

Venerdì 16 aprile, ore 21.15, Centro Culturale le Fornaci, via Vittorio Veneto 19, Terranuova Bracciolini (AR)

A quel omm… Ricordiamo Ivan Della Mea

Concerto con Paolo Ciarchi, Claudio Cormio, Andrea Satta & Maurizio Pizzardi (Tetes de bois); e con Stefano Arrighetti, presidente dell’Istituto Ernesto, de Martino, e Giampiero Bigazzi, Materiali Sonori

Una sincera e non formale "cantata" condotta da alcuni suoi amici, un percorso di ricordi che vuole rendere omaggio al grande cantautore Ivan Della Mea, scomparso un anno fa. Poeta proletario, militante, scrittore, organizzatore di cultura, con Gianni Bosio fondò il Nuovo Canzoniere Italiano e l’Istituto Ernesto de Martino "per la conoscenza critica e la presenza alternativa del mondo popolare e proletario". Ha cantato, scritto e parlato di politica, di restaurazione e di guerra fredda, iniziando negli anni Sessanta nel segno di una protesta e di una voglia di giustizia e di libertà mai interrotte. La "voce imperfetta" di Ivan si è fatta anche denuncia dei nuovi mostri nel mondo globale. Un segno indelebile di resistenza.

Altre info: 055 9120363 – 055 9194722 – 055 9738838

 

 

 

 

 

 

 

Registrazioni “Bastian contrario …e non solo – Ricordiamo Ivan Della Mea”

Qui potete ascoltare le registrazioni di Bastian contrario …e non solo, due serate di concerti (16 e 17 ottobre 2009) per ricordare Ivan Della Mea.

«il de Martino» in promozione

Dal 20 Marzo al 2 Maggio 2010 proponiamo per tutti uno sconto del 50% sul prezzo di copertina di ogni singolo numero della nostra rivista (più spese postali) e tutti i numeri disponibili (ovvero dal n. 3 al n. 19-20) a soli 70 Euro.

INVESTIAMO SUL FUTURO DELLA RIVISTA

I prossimi due numeri in abbonamento-sottoscrizione a 25 Euro.
Gli argomenti dei prossimi numeri:

  • L’archivio delle Edizioni Avanti!-del Gallo
  • I protagonosti della fotografia sociale in Italia
  • L’esperienza degli Archivi della Resistenza di Fosdinovo

I versamenti devono essere effettuati sul C/C postale n. 23726201 intestato a Istituto Ernesto de Martino.
L’Istituto sarà presente con i suoi materiali a Piadena (20-21 Marzo), a Terranuova Bracciolini (16 Aprile), a Fosdinovo (25 aprile) e alla Festa del 1° Maggio a Sesto Fiorentino.

Catalogo della rivista «il de Martino»

  • n. 1, 1992, 68 pp.
    Attualità di Gianni Bosio
    Interventi di  F. Coggiola, C. Bermani, I. Della Mea , A. Portelli e altri )
    Esaurito

  • n. 2, 1993, 80 pp.
    Immigrazione, leghismi e razzismo differenzialista
    A cura di Cesare Bermani e Filippo Colombara
    Interventi di P. Moroni, P.P. Poggio, M. Boninelli, G. Faso, A. Rivera e altri
    Esaurito

  • n. 3, 1994, 96 pp.
    Rileggere Gramsci
    A cura di Cesare Bermani e Filippo Colombara
    Interventi di F. Coggiola, D. Montaldi, F. Fortini e altri
    6 Euro –50%: 3 Euro

  • n. 4, 1995, 104 pp.
    La meta che non so: Franco Fortini
    A cura di Cesare Bermani e Filippo Colombara.
    Interventi di L. Della Mea, F. Fortini, M.L. Straniero, F. Coggiola e altri
    6 Euro –50%: 3 Euro

  • n. 5-6, 1996, 192 pp.
    Tra furore e valore: Ernesto de Martino
    A cura di Cesare Bermani
    Interventi di E. de Martino, L. Basso, C. Gallini, M.L. Straniero, D. Carpitella, A. Portelli, E. de Martino e altri
    11 Euro –50%: 5,50 Euro

  • n. 7, 1997, 96 pp.
    Musiche contro: tra antagonismo e omologazione
    Interventi di I. Della Mea, A. Portelli, P. Marotto, P. Moroni, B. Dane e altri
    8 Euro –50%: 4 Euro

  • n. 8, 1998, 128 pp.
    Canto sociale e Resistenza
    Interventi di C. Bermani, G.M. Serrati, E. Cuppone, P. Porta e altri
    11 Euro –50%: 5,50 Euro

  • n. 9, 1999, 124 pp.
    Il concetto di popolare tra scrittura, musica e immagine. Atti del convegno, 30-31 maggio 1998
    Interventi di F. Cazzola, L. Della Mea, S. Tutino, R. Beneduce, A. Camilleri, I. Macchiarella, G. Marini, A. Sparagna, A. Rivera, M. Tarì e altri
    11 Euro –50%: 5,50 Euro

  • n. 10, 2000, 119 pp.
    Stranieri e cittadini, a cura di A. Rivera
    Interventi di E. Balibar, B. Cartosio, A. Portelli, D. Frisullo, D. Greco, A. Jabbar, P. Calzini, V.R. Corossacz e altri
    11 Euro –50%: 5,50 Euro

  • n. 11-12, 2001, 256 pp.
    Memorie e identità in una società plurale. Metodi e strategie per una ricerca dialogica. Atti del Campus, 24-29 luglio 2000
    A cura di L. Pieraccini e A. Matucci
    Interventi di R. Beneduce, C. Bermani, M. Biagioni, L. Binni, M. Busoni, B. Cartosio, P. Clemente, G. Contini, A. Portelli, M. Zoppi, I. Della Mea e altri
    13 Euro –50% 6,5 Euro

  • n. 13, 2002, 112 pp.
    1971- 2001: ieri Bosio oggi. Creare e organizare cultura”. Atti del convegno, 19-10 ottobre 2001
    A cura di L. Pieraccini; interventi di V. Agnoletto, C. Bermani, L. Binni, F. Chiavacci, C. Martini, I. Della Mea, P.M. Diaw, M. Frias, E. Mazzi, P.P. Poggio, A. Santoro, P. Sullo e altri
    10,50 Euro –50%: 5,25 Euro

  • n. 14, 2003, 152 pp.
    Oralità, classe operaia, ricerca sul campo
    A cura della Società di Mutuo Soccorso Ernesto de Martino di Venezia
    Interventi di C. Bermani, F. Colombara, M. Kilani, G. Morandi, A. Portelli, A. Thomson, M.G. Meriggi, A. Di Giannantonio e altri
    11,50 Euro –50%: 5,75 Euro

  • n. 15, 2004, 126 pp.
    Qui noi viviamo. Migranti. Storie di vita. Una ricerca dell’Istituto Ernesto de Martino
    A cura di M. Tarì
    Interventi di L.R. Alberto, G. Capecchi, P.M. Diaw, D. Frisullo e altri
    12 Euro –50%: 6 Euro

  • n. 16-17, 2005, pp. 334
    Giorni cantati. La seconda vita del Circolo Gianni Bosio
    A cura del Circolo Gianni Bosio di Roma
    Interventi di A. Portelli, S. Modigliani, M. Ovadia, P. Brega, D. Starnone e altri
    20 Euro –50%: 10 Euro

  • n. 18, 2006, 120 pp.
    Ernesto de Martino e Franco Basaglia: la riflessione su identità/alterità. Atti del convegno, 19 novembre 2005
    A cura di L. Pieraccini
    Interventi di F. Basaglia, P. Clemente, C. Gallini, A.M. Iacono, A. Pirella, M. Merico, A. Rivera e altri
    10 Euro –50%: 5 Euro

  • n. 19-20, 2009, 224 pp.
    E Gianni Bosio disse
    A cura di A. Fanelli
    Interventi di R. Assuntino, G. Azzali, G.M. Bravo, A.M. Cirese, P. Clemente, F. Dei, P. Ferrero, C. Bermani, A. Portelli, V. Strinati, G. Morandi e altri
    15 Euro –50%: 7,5 Euro

Ecco cosa c’è dietro via Padova

Da «Liberazione», mercoledì 17 febbraio 2010, pp. 1 e 5

Ecco cosa c’è dietro via Padova
di Annamaria Rivera

A ottobre del 2002, nella campagna bresciana, un quartetto di maschi, tre adolescenti e un adulto, italiani doc, sequestrò e uccise a coltellate una quattordicenne, dopo aver cercato di violentarla.

Pescando a caso nella cronaca più recente, si trova che ad agosto del 2009, a Foggia, un diciannovenne italiano uccise a colpi di coltello un diciassettenne italiano. Volendo poi allargare la ricerca alle risse che hanno per protagonisti maschi di giovane età, troviamo, fra i casi numerosi, che ad aprile del 2009 a Roma, in via del Corso, uno dei due giovani fermati dalla polizia – di 16 e 17 anni e "di buona famiglia" (italiana, of course) – era armato di coltel­lo a serramanico.

Sono solo tre esempi di una tendenza confermata da statistiche e studi criminologici: i crimini violenti, fino all’omicidio, compiuti da giovani, anche minori, sono in crescita, così come il fenomeno delle bande giovanili e dell’uso di armi da taglio. I tre fenomeni sono trasversali alle classi sociali, alle aree del Paese, alle origini nazionali.

Perché, allora, l’omicidio di via Padova, a Milano, è  diventato un tale caso politico? Solo perché all’uccisione di un giovane per mano di un altro giovane sono seguiti disordini? Ma anche di questa tipologia troveremmo esempi numerosi, soprattutto nell’ambito dei disordini da stadio: risse, devastazioni, scontri con la polizia, che talvolta producono feriti e perfino morti.

Dunque, se non ci si lascia abbagliare dalla propaganda e ai fatti di via Padova si rivolge uno sguardo disincantato, non velato dal pregiudizio, si può concludere che il caso milanese appartiene anzitutto una categoria generale: l’aumento e, soprattutto, la banalizzazione della violenza tra le fasce giovanili della popolazione. Tutto il resto – il "degrado" urbano, la ghettizzazione, l’"integrazione", l’etnicizzazione dei conflitti – è importante ma secondario. Per meglio dire è il "testo" da inserire in quel contesto. Eppure non un solo giornalista, commentatore o politico – di destra, di sinistra o di centro – ha citato, in questo caso, il macrofenomeno del quale abbiamo detto. Va notato, inoltre, che davvero scarse sono state le espressioni di pietà per il ragazzo ucciso. L’occasione per rilanciare la retorica e la propaganda sicuritarie era troppo ghiotta. Quale migliore opportunità per competere fra destra e centrosinistra, intorno alla rispettiva capacità di garantire la sicurezza urbana, controllare il territorio, sbarazzarsi dei "clandestini"?

Ciò detto, il "testo" e le variabili che lo compongono non possono, certo, essere liquidati. Quello di via Padova è di sicuro un quartiere abbandonato a se stesso, per meglio dire governato dalla spontaneità del mercato e della speculazione, e dalla tendenza delle fasce marginalizzate della popolazione a concentrarsi dove i prezzi degli immobili sono più bassi. In tal senso è corretto parlare di "ghettizzazione" o meglio di "segregazione urbana". E questa, si sa, incrementa i fenomeni di devianza. A tal proposito, fa ridere davvero la preoccupazione di Calderoli sul caso milanese come «segnale di una possibile nuova banlieu (sic) francese" (trad. it.: «una possibile nuova periferia francese»). I disordini e le rivolte nei "quartieri sensibili" delle città francesi sono tutt’altra cosa.

La seconda variabile importante è la discriminazione e il razzismo. Per dirne una, un residente italiano intervistato dalla Repubblica ha confermato che, quando i cittadini stranieri del quartiere, vittime di furti, rapine e simili, ricorrono alle forze dell’ordine, non sono neppure ascoltati. Possiamo immaginare, allora, quale sia stato l’atteggiamento della polizia verso gli egiziani che chiedevano notizie della salma del giovane connazionale ucciso. Inoltre, la propaganda razzista martellante e i provvedimenti discriminatori che affliggono il Paese e la Lombardia, in particolare, che effetti pensate possano avere sulla convivenza fra diversi e sulla percezione di sé dei cittadini immigrati? Il sentimento di umiliazione è sempre pronto a trasformarsi in rancore e rabbia. E la rabbia spesso si sfoga contro chi è socialmente più vicino: ci si aggredisce – ci si uccide perfino – fra prossimi, fra adolescenti "di buona famiglia" come fra giovani di origine immigrata. La socializzazione del rancore e della rabbia è la chiave per comprendere il razzismo popolare. E il razzismo tout-court è un fenomeno a catena. Il razzismo dominante alimenta i razzismi dei dominati, "autoctoni" e non. Secondo uno dei sopravvissuti, i tre aggrediti sono stati apostrofati dagli aggressori "latinoamericani" (non ne conosciamo la nazionalità) come «musulmani di m.». A sua volta, uno degli egiziani che protestavano dopo il delitto ha parlato dei giovani latinos come di una «razza di m.». Il problema all’ordine del giorno, dunque, è come spezzare questa catena, dagli anelli più alti fino ai più bassi.

Dubitiamo che le forze politiche che ci governano e anche i più fra coloro che aspirano a governare ne abbiano l’intenzione e le capacità. Ne è un riflesso l’incompetenza perfino a nominare correttamente i cittadini di origine immigrata secondo la loro nazionalità (un vecchio vizio dell’Italietta). Dando prova d’inconsapevole grossolanità intrisa di razzismo, il meglio della stampa italiana ha scritto, spesso in uno stesso articolo, di etnia latinoamericana (parlerebbero di "etnia" nordamericana o europea?), di tre nordafricani, di cui un ivoriano, e via confondendo e mescolando. Gli "altri" non sono degni neppure d’essere individuati e nominati secondo il criterio neutro della nazionalità.

Non è solo una questione terminologica, è il riflesso dell’ignoranza generale che brilla come un sole d’agosto quando si rivolge  a tutto ciò che concerne l’immigrazione e i cittadini immigrati. Date queste premesse, come osano, loro, parlare di "integrazione"? Sarebbe bene che, prima di tornare a pronunciare questa parola, frequentassero un corso accelerato di storia, geografia, lingua italiana ed educazione civica (non osiamo suggerire il francese, per Calderoli). E magari si potrebbe proporre d’istituire la residenza a punti: si perdono se non si supera un esame in quelle materie di base.

EUGENIA ARNOLDI: CIAO GENIA

Questa notte, all’ospedale di Cremona dov’era ricoverata da alcuni giorni, è morta Eugenia Arnoldi, vedova Azzali: aveva 95 anni e nel 1967, col marito Pierino Azzali, il figlio Gianfranco (per tutti “il Micio”) e Giuseppe Morandi, aveva fondato la Lega di Cultura di Piadena, con lo scopo di «svolgere attività di ricerca, di raccolta, di elaborazione e di discussione dei materiali culturali delle classi lavoratrici», per elaborare proposte «per la trasformazione in senso progressivo della condizione operaia e contadina».
Eugenia Arnoldi era una paisana della Bassa Padana. La sua casa era, ed è, la sede della Lega di Cultura, ma soprattutto era, ed è, un punto di riferimento per tutte quelle persone che in Italia, o all’estero, sono interessate alla cultura orale, alla conoscenza critica e alla presenza alternativa del mondo popolare e proletario.
Dalla sua cascina di Pontirolo sono passati e si sono seduti alla sua tavola professori universitari, scrittori, ricercatori, musicisti e cantori, politici e sindacalisti, ma anche i nuovi paisan della Bassa, lavoratori immigrati provenienti dall’India o dall’Africa e, non ultimo, nella sua casa si sono svolte tante riunioni dei soci dell’Istituto Ernesto de Martino.
Ogni anno, a marzo, la sua casa veniva e viene invasa da un esercito di giovani e vecchi compagni dispersi in tutto il paese e nel mondo per una festa, La Festa della Lega di Cultura, che è un continuo e sempre nuovo “ri-trovarsi” e “ri-conoscersi”.
La prima volta che l’avevo vista era stato nel film Novecento di Bernardo Bertolucci: era nella scena dell’ammazzamento del maiale, e Gerard Depardieu la chiamava col suo nome “Genia”, e lei cantava una canzone: Quando Bandiera Rossa si cantava. Allora niente sapevo di quella famiglia Azzali, né della Lega di Cultura, ma quel volto e quel canto hanno sempre rappresentato per me la personificazione di quel «mondo di dominati in contestazione e in rivolta» di cui scriveva Franco Fortini nella presentazione dello spettacolo Bella Ciao nel 1964; un mondo mai domato, che neppure una dittatura o l’oblio possono o potranno cancellare.
Poi, più tardi, l’ho conosciuta a casa sua, tra le sue cose, in mezzo ai suoi figli, ai suoi familiari, ai suoi amici.
Da oggi è lì, nella sua casa di Pontirolo, frazione del comune di Drizzona. Per tutti quelli che la vorranno salutare, il funerale partirà da quella casa, lunedì 25 gennaio alle ore 14:30.
Ai suoi figli, Gianfranco e Bruno, ai suoi familiari, ai compagni e alle compagne della Lega di Cultura, va il mio abbraccio, quello di Clara Longhini, Pietro Della Mea, Dante Bellamio, Giulia Bosio, Riccardo Schwamenthal, Cesare Bermani, Filippo Colombara, Bruno Cartosio, Vittoria Fiore, Giacomo Coggiola, Sandra Boninelli, Giovanna Marini, Isabella Ciarchi e di tutto l’Istituto Ernesto de Martino.
Ciau Genia.

Il presidente dell’IEdM
Stefano Arrighetti

L’Antologia di Paolo Pietrangeli a Milano, Bologna e Firenze

Paolo Pietrangeli - Antologia - CopertinaL’Antologia di Paolo Pietrangeli – raccolta ufficiale su due CD di un personaggio fondamentale della nostra canzone, non solo politica – dopo le presentazioni a Roma, Palermo, Bari, sarà protagonista nel mese di gennaio e febbraio di incontri/showcase a Milano, Bologna e Firenze presso LaFeltrinelli.
Pietrangeli intanto è stato inserito fra i cento più importanti personaggi del 2009 da Gianni Mura su «Repubblica».

A Milano il 25 gennaio alle 18 sarà presentata con la partecipazione di Gianni Mura e Paolo Ciarchi (LaFeltrinelli, Piazza Piemonte 2, Milano, tel. 02/433541).
A febbraio sono previste ulteriori presentazioni a Bologna il 15 febbraio ore 18 (LaFeltrinelli, Piazza Ravegnana, 1, tel. 051-266891) e Firenze il 22 febbraio ore 18 (LaFeltrinelli, via dei Cerretani, 30/32r, tel. 055-2382652), per proseguire poi a marzo con incontri in altre città italiane.

Antologia presenta ben 48 brani, un lungo percorso che parte dagli anni Sessanta di Contessa e Valle Giulia per arrivare a cinque canzoni inedite: Paure. Magari no (la commessa), La questione meridionale, Dibattito sulle sorti della sinistra e mozioni contrapposte in una notte desolata di Chianciano Terme (sliding door), Fiore di Gaza e Addio padre madre addio (clandestino).
I brani storici (molti dei quali tratti da versioni originali), insieme agli squisiti inediti, compongono oltre 2 ore e mezzo di musica e 40 anni di storie, riflessioni, indignazioni, opposizione e poesia quotidiana, sempre venata da una ironia unica.
Grande canzone d’autore sociale e popolare nel senso più vero del termine, in una parola: cultura.
Il doppio CD, in una edizione "digipack" particolarmente curata, è corredato da un ricco libretto con testi, note biografiche e una presentazione di Gino Castaldo.
L’Antologia di Pietrangeli segue quelle pubblicate su Giovanna Marini e Ivan Della Mea da Ala Bianca, che negli ultimi anni ha ristampato il prezioso catalogo dei Dischi del Sole da cui sono tratte la maggior parte di queste registrazioni.