Istituto Ernesto de Martino
A.N.P.I. – Comitato Provinciale di Firenze
Comitato Fiorentino Fermiamo la guerra
con la collaborazione del Circolo Affratellamento
promuovono,
nell’ambito delle iniziative per il Forum Europeo
Firenze 10+10/Unire le forze per un’Altra Europa
(8-11/11 Fortezza da Basso/Firenze)
Canzoni contro la guerra
Con il Coro Le Musiquorum, Alessio Lega, Marco Rovelli, Davide Giromini, Rocco Marchi, Francesca Boccolini
Domenica 4 Novembre 2012, ore 16.30
Teatro Affratellamento
Via Gian Paolo Orsini 73, Firenze
Al termine del Concerto sarà servito un buffet
Ingresso gratuito
Il 4 novembre viene comunemente celebrato come giornata della vittoria nella guerra mondiale del 15-18 e delle Forze Armate.
Alla commemorazione delle Forze Armate vittoriose noi vorremmo sostituire, finalmente, in sintonia con l’articolo 11 della Costituzione Italiana che «ripudia la guerra», il ricordo di un’umanità dolente, di uomini sbattuti, dai campi e dalle officine, nelle trincee del Carso come carne da macello e di donne a sopportare interamente il peso della famiglia e del lavoro retribuito, sostituendoli nelle fabbriche, nei campi, negli ospedali.
E tale ricordo si potrebbe estendere ai milioni di vittime, militari e civili, delle guerre successive: dalla immane tragedia del 2° conflitto mondiale, voluto dai regimi nazista e fascista, a quelli più recenti, ipocritamente denominati «operazioni di polizia» e «guerre umanitarie».
Immense risorse finanziarie sono destinate agli armamenti e al loro tragico impiego per guerra e violenza, risorse che potrebbero essere utilmente usate per dare risposta alle gravi condizioni di fame, di miseria, di privazioni in cui si trova a vivere, o a sopravvivere, gran parte dell’umanità.
Per questo vogliamo che il prossimo 4 novembre, anziché promuovere iniziative militaresche, si esprima una forte cultura di pace, rappresentandola anche con delle CANZONI CONTRO LA GUERRA che contrappongano alla retorica de La leggenda del Piave le sofferenze messe in luce da O Gorizia tu sei maledetta, da cui risulta con piena evidenza l’assurda tragicità di ogni violenza bellica.
Un poeta ha detto «beati i popoli che non hanno bisogno di eroi».
Noi vorremmo aggiungere «e ancor più quelli che non hanno bisogno di eserciti e riescono a riconvertire gli arsenali in granai», come affermò più volte il Presidente Sandro Pertini, «i cannoni in aratri, i cacciabombardieri F35 in scuole e servizi sociali».
Per info:
Istituto Ernesto de Martino
tel. 055-4211901 – fax 055-4211940
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